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Cosa avverrebbe se un Dio supremo si stancasse di contemplare dall’alto il nostro mondo, e di venire onorato come il creatore di tutto? Cosa farebbe? Dove andrebbe? Che sentimenti proverebbe? E i suoi fedeli, che ne direbbero? Dopo Francesco e i Burattini Igor Sibaldi prosegue il suo ciclo di successo nell’ambito teatrale.
«E prima della fine sai cosa mi piacerebbe? Insegnare a ridere come gli dei. A ridere dei limiti delle cose. Le cose hanno limiti, ma voi e noi no, invece i morti se ne stanno lì, preoccupati, cupi... Anche tu! Se sapessero che nessuno di loro ha confini riderebbero talmente, di gioia... no, riderebbero di verità, diventerebbero liberi».
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