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In ogni esperienza psichica, come pure nella produzione di un’opera d’arte, è presente un nucleo intrasformabile, che resiste a qualsiasi intervento su di esso. Siamo abituati a trattare queste alterità irriducibili e radicali in modo da adattarle alle nostre modalità di conoscenza e al nostro vissuto, ma in realtà esse costituiscono la materia bruta del nostro vivere e quindi della nostra umanità. Possiamo tuttavia operare su di esse mediante delle trasformazioni che, pur non alterandone la sostanza, le immettano in una configurazione diversa, generando delle forme nuove. La psicoanalisi può favorire questo percorso, difficile e rischioso, fornendo un’attrezzatura resistente, come una tuta sofisticata, che permetta di attraversare gli spazi siderali della vita psichica e della realtà umana, senza andare in fiamme al primo impatto. Nel mondo attuale ci troviamo a far fronte a problematiche mai poste prima, sradicanti le vecchie certezze, perturbanti rispetto alle usuali esperienze di noi stessi e degli altri. Incontriamo conflittualità disorganizzate e frammentarie alle quali la psicoanalisi può tentare di rispondere adoperando la modalità che è alla base stessa della sua teoria e della sua clinica: una procedura aperta, non difensiva, che allarghi il campo di esperienza piuttosto che circoscriverlo. Per questo appare necessario il suo intreccio con le varie forme del sapere in modo da riuscire a mettere in collegamento aspetti e livelli diversi della realtà psichica e di quella esterna. .
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