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Trattatello persiano di carattere didascalico, l'opera si apre con le eulogie di prammatica e una breve presentazione, in cui, oltre all’autore, sono indicati l’origine e lo scopo dello scritto: spiegare perchè esiste il nawrùz, cioè il Capodanno di quella tradizione, e narrarne la storia dalla sua istituzione fino all’epoca dell’autore, il tardo XI secolo o gli inizi del successivo seguendo le intricate vicende inerenti al sistema calendaristico iranico, tra “intercalazioni” e riforme, che ne comportarono il mutamento di posizione in seno alle stagioni solari. Segue l’inizio vero e proprio della prima parte dell’opera, contenente una descrizione piuttosto approssimativa, ma non per questo priva di interesse, delle tradizioni relative all’istituzione del nawrùz e dei problemi astronomici connessi alla sua individuazione. La seconda parte dell’opera tratta di argomenti di varia natura all’insegna della vita di corte, delle tradizioni auliche di un tempo e della celebrazione sovrana del Capodanno
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