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Gli indigeni ashàninka chiamano l’Ayahuasca hananeroca: “il rampicante del fiume celeste”, un nome che allude al fiume in cui le anime dei morti si bagnano per diventare eterne. Le culture sciamaniche hanno compreso che l’Ayahuasca ci insegna – prima di ogni altra cosa – a trascendere la vita. Dall’Amazzonia colombiana alle aule dell’Istituto Esalen, dai laboratori della California ai rituali del Santo Daime, questo libro di Claudio Naranjo rappresenta il bilancio di un lavoro di ricerca sull’Ayahuasca lungo oltre cinquant’anni, e offre un resoconto chiaro e coraggioso sui possibili usi delle piante sacre in psicoterapia.
Un testo rivolto a tutte le persone interessate all’indagine della Coscienza e all’integrazione tra culti tradizionali e ricerca scientifica.
«Nel mondo di domani sarà di grande utilità la conoscenza del potenziale trasformatore di questa pianta magica, così apprezzata dagli sciamani delle culture autoctone sudamericane, che sicuramente ne sanno molto più di noi della trasformazione possibile della mente umana, e che ci considerano, nonostante la nostra arroganza tecnologica, i loro fratelli minori».
Claudio Naranjo
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