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I processi politici, economici e sociali degli ultimi due decenni del Novecento hanno profondamente trasformato l'America latina. Oggi, la regione latinoamericana presenta un volto nuovo. Uno dei cambiamenti epocali è dato dalle vittorie elettorali dei governi progressisti, quello che è stato definito il "giro a sinistra", e che si è protratto per tutto il primo decennio del nuovo millennio.
Nella regione coabitano molte sinistre, da quella legata al passato rivoluzionario di Daniel Ortega in Nicaragua, alle diverse anime della sinistra messicana del PRD in Messico, alle "zone grigie" in cui si iscrive la sinistra argentina sempre in bilico fra opposizione e alleanza con un peronismo rinnovato che si dichiara di sinistra, fino ai cambiamenti attuali, ancora in corso, della sinistra marxista cubana.
Oggi, come in Europa, la frontiera tra destra e sinistra si è fatta labile. Comunque, e questa è la cosa più significativa, sin dall'inizio del nuovo millennio in America latina vi è stata una chiara tendenza al miglioramento nel processo di democratizzazione. Il ciclo di oscillazione fra regimi democratici e autoritari, che aveva caratterizzato il subcontinente durante il secolo passato, sembra finalmente essersi concluso ed è la prima volta che le democrazie latinoamericane hanno una vita così lunga. Nonostante il bilancio positivo sulla democrazia elettorale, le sfide che la regione deve affrontare sono ancora molte.
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