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Li guardiamo sempre, i nostri vicini tedeschi, con un misto di ammirazione e timore. Esatti, efficienti, potenti. I boschi più verdi. Le città più silenziose. Le case più belle del mondo. La scienza, la poesia, la filosofia. Una lingua difficile, ma capace di vertiginose sottigliezze concettuali e di un infallibile dettaglio. Artefici di una riunificazione che non ha pari nella storia. Chi sono dunque questi cugini di un’Europa in crisi d’identità, ieri soldati della più orribile tragedia militaristica, oggi pacifisti assoluti? Questo libro, oltre a essere una brillante escursione tra le espressioni più significative della mentalità tedesca, è anche un invito a capire gli altri per capire se stessi, fuori dai luoghi comuni e da quelle barriere di stato che non ci sono più e che qualcuno vorrebbe ancora riproporre. Per vedere con i loro occhi quanto profonda sia stata la ferita dell’Olocausto e quanto incerto appaia il futuro: a loro, come a noi. La personalità e l’identità tedesca appaiono da parole come Weltanshauung, Nestbeschmutzer, Querdenker, Schaden-freude, Zweisamkeit, Vergangenheitsbewältigung, Männerfreundschaft, Zweckgemeinschaft, Mitläufer, Feierabend, Rechthaber, Quotenfrauen, Wanderweg, Unwort, Zeitgeist.
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