Tutti inseguono la felicità. È forse l’unico elemento che accomuna davvero uomini e donne, a prescindere dalla loro natura e cultura. Ma che cos’è la felicità? Davanti a una domanda grande ed eterna come questa, il maestro zen Tetsugen dà una risposta apparentemente semplice, che è però la sintesi di una vita di profonde riflessioni (e delle vite di tanti altri prima di lui). La felicità sarebbe la nostra condizione esistenziale naturale, la felicità è dentro di noi: basta scacciare le nubi dalla nostra mente e la vita ci sembrerà come è davvero e non come crediamo/ vogliamo che sia. Ed è proprio nella differenza tra le cose come ci appaiono e come invece sono che abita la felicità. Per concretizzare questa aspirazione universale le parole chiave sono consapevolezza e qui e ora. In questo caso ci viene in aiuto la Mindfulzen, una nuova, estrema fusione tra le tecniche psicocognitive della Mindfulness e la millenaria sapienza zen, che distilla il cuore di entrambe. È un percorso di supremo ottimismo concepito per l’uomo occidentale di oggi, che valorizza le antiche tradizioni d’Oriente, scandito in semplici 8 punti da praticare nella quotidianità. Perché la meditazione non deve per forza realizzarsi in una condizione particolare dell’essere ma in ogni ora di ogni giorno, se vissuta consapevolmente. Lo stesso può dirsi della tanto vagheggiata felicità: è possibile realizzare un mondo di beatitudine e amore, qui e ora. Scopriamo come fare.