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Un libro nato dall’incontro di uno studioso e ricercatore, Silvio Ravaldini, e di una sensitiva, Letizia Dotti. Spinti dallo Spirito Guida della medium, che li aveva informati che avrebbero dovuto operare insieme per attuare un “progetto” elaborato a suo tempo dal mondo dello spirito, hanno creato un circolo medianico, il Circolo Arcobaleno, in maniera da poter fare assistere alle sedute più persone. Il testo riporta quindi colloqui con familiari e amici defunti, con Spiriti Guida, ma anche con personaggi più o meno noti scomparsi dalla faccia della Terra nelle epoche più disparate: la Dotti è in grado di ricevere messaggi in qualunque lingua del mondo e di tradurli simultaneamente in italiano: una trasmissione, cioè, che si potrebbe definire da anima ad anima. È questa l’eccezionalità del fenomeno che produce. Nella storia della medianità, per quanto si possa constatare dalla letteratura esistente, questa medium è veramente unica: è un soggetto rarissimo, perché ha la capacità di rapportarsi con un’altra dimensione di esistenza, cioè le sue facoltà le permettono di aprire un canale di trasmissione, coadiuvata dal mondo dello spirito, avendo colloqui con le anime, qualunque lingua avessero parlato durante la loro vita terrena.
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