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Cos’è la mente? Una domanda antica alla quale stiamo ancora cercando risposta. B. Alan Wallace e Brian Hodel tracciano il profilo di una scienza della mente basata sulla saggezza contemplativa di buddhismo, induismo, taoismo, cristianesimo e islam, e lo fanno iniziando con l’esplorare la storia della scienza, la quale tende ad ignorare l’argomento “mente” sebbene sia grazie ad essa che possiamo comprendere il mondo della natura. La scienza della mente che propongono Wallace e Hodel si serve, allora, come strumento di indagine, di pratiche meditative millenarie appartenenti alle grandi tradizioni spirituali della Terra. Quelle contenute nell’ultima parte del libro sono di grande rilevanza per persone di ogni fede e per gli scienziati che vogliono fare della mente il loro campo di indagine, e rivelano nel contempo nuovi dimensioni di coscienza sperimentabili, superando in un balzo il dogmatismo del dibattito fra Neodarwinismo e Teoria del “grande architetto”. «Scrivere di scienza in questo modo brillante, affascinante e dinamico, pertinente e accessibile a tutti, agli scienziati come alle persone comuni, è quanto c’è di meglio per fare da contrappeso allo scientismo e offrire una rotta sicura per nutrire un’autentica inchiesta scientifica sul fenomeno “mente”. C’è una tale cura, chiarezza ed energia in questo libro straordinario che me lo sono letto tutto d’un fiato. Se volete collocare la meditazione nel repertorio dei talenti umani e rendervi conto di quanto possa contribuire a capire noi stessi come specie senziente in questo complesso universo, non potete fare a meno di questo libro» (Jon Kabat-Zinn, fondatore del Centre for Mindfulness all’Università del Massachussetts).
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