|
Giacomo Dacquino analizza la natura e le varie forme della spiritualità nel mondo di oggi assumendo come punto d'osservazione privilegiato le storie e le emozioni dei suoi pazienti. Tutti casi emblematici sia di una sempre più diffusa condizione di inquietudine e insoddisfazione per ciò che offre una società interamente votata a logiche edonistiche e consumistiche, sia dell'affannosa ricerca di qualcosa che aiuti a superare le ansie e le nevrosi del quotidiano, a comprendere meglio se stessi e a realizzarsi appieno in una dimensione diversa, non rinviata a un futuro utopistico ma da vivere qui e ora. Il fenomeno della spiritualità è rimasto a lungo estraneo all'ambito di ricerca delle scienze psicologiche. La stessa psichiatria l'ha sempre guardato con grande sospetto, al punto di arrivare talvolta a confonderlo con un sintomo patologico, e solo recentemente, nel tentativo di ampliare l'orizzonte della psiche umana e di approfondirne la conoscenza, sta cercando di superare l'antica avversione. Eppure l'esperienza spirituale si è dimostrata essere universale, non un privilegio esclusivo di monaci, asceti, mistici e santi, ma una prerogativa di tutti - credenti, non credenti, agnostici, atei - per il semplice fatto che tutti, anche coloro che sono privi di una fede religiosa, hanno una vita interiore, che nasce e trae alimento dall'amore - l'Eros -, la forza che spinge a proiettarsi oltre se stessi e a incontrare gli altri.
|