|
David non è affatto simpatico, anzi. È un arzillo ultracinquantenne con una cattedra universitaria e il vizietto delle avventure facili. Cresciuto nella libertà sessuale dei campus americani degli anni '60, da più di trent'anni sfrutta appieno le opportunità offertegli dalla sua posizione sociale e non intrattiene nessuna relazione stabile con l'altro sesso. Sono tante le belle ragazze che frequentano il suo corso di critica letteraria, ma un giorno entra in aula Consuela Castillo, una splendida studentessa cubana poco più che ventenne, e tutto nella sua vita cambia radicalmente. Capelli scuri, sguardo conturbante e corpo che sfiora la perfezione, Consuela attira le sue attenzioni come un'opera d'arte e la voglia di possederla diviene per David quasi un'ossessione. Lei ricambia i turbamenti e tra i due, oltre alla passione irrefrenabile, scatta qualcosa di molto più profondo. Il cinico professore si troverà, per la prima volta nella vita, faccia a faccia con ansie, gelosie e insicurezze, emozioni che, insieme al destino, non gli permetteranno di vivere con serenità la prima vera storia d'amore della sua vita... Una convincente Penelope Cruz 'oggetto del desiderio' dell'affascinante e ben più maturo Ben Kingsley in questo Lezioni d'amore, il nuovo film della regista catalana Isabel Coixet presentato in concorso alla 58ma Berlinale. Dopo La mia vita senza me e La mia vita segreta, la regista spagnola trapiantata a Hollywood torna a parlare nuovamente d'amore e morte, di malattia e di vecchiaia. Lo fa stavolta mettendosi duramente alla prova con la trasposizione di un racconto breve di Philip Roth, "L'animale morente", i cui protagonisti sono un uomo e una donna con più di trent'anni di differenza che si fondono in un solo corpo ma capiscono di voler stare insieme per sempre solo quando è ormai troppo tardi. Ossessionata dal romanzo, la Coixet prende troppo alla lettera la riflessione suggeritale durante la lavorazione del film da Roth (che non ha mai voluto leggere lo script), sul fatto che 'il corpo ha più memoria della mente', e confeziona sì un intenso dramma sentimentale incentrato sulla fisicità e sull'attrazione tra i due protagonisti, ma allo stesso tempo altera senza cognizione di causa l'essenza dei due personaggi principali creati dallo scrittore, limitandosi, forse per timore reverenziale, ad abbozzare appena la loro personalità senza permettere allo spettatore e a se stessa di farli propri. La visione del sesso come strumento di vendetta contro la vecchiaia e la morte rimane uno degli spunti più interessanti della storia, ma alla fine dei conti non si va oltre la buona confezione, scalfita qui e là da un eccessivo lirismo, e l'ottima prestazione del cast. Un adattamento tutto sommato sufficiente, ma che si perde nell'ossessiva ricerca della perfezione scenica e in inutili e ridondanti estetismi anziché mostrare il vero senso dell'opera originale.
|