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Sulla base di studi condotti con gli ultrasuoni, delle ricerche degli 'infant studies' e dei risultati dell'osservazione madre-bambino, alcuni tra gli autori più significativi del mondo psicoanalitico odierno danno il loro contributo a temi come i traumi precoci e le loro tracce nella mente e nel corpo, gli stati dell'essere non verbali e non simbolici, le difficoltà nel trattamento di pazienti difficili. La nozione di "stati primitivi della mente" è figlia delle prime formulazioni freudiane sull'inconscio e delle successive ricerche psicoanalitiche sullo sviluppo mentale infantile (da Klein a Winnicott, da Fairbairn a Bion). Gli studi raccolti in questo volume si inseriscono in una direzione di ricerca della psicoanalisi contemporanea radicalmente nuova, centrata attorno all'idea che una vita mentale esista ancor prima della nascita dell'individuo e che vada considerata a fondo la disponibilità naturale del neonato a conferire significato alla propria esperienza, in particolare a quella condivisa con la figura di accudimento.
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