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Eccoci qui, dunque, un po’ perplessi, imbambolati, del tutto terrorizzati. Alla disperata ricerca di risposte. Mettiamo subito le cose in chiaro: non ne ho. Sono né più né meno confuso di chiunque altro, del tutto terrorizzato. In compenso, ho una gran voglia di cercarne. Del resto di risposte già pronte non ve ne sono; chi ne propone o è un affarista, o è un truffatore, o, nella migliore delle ipotesi, è un illuso. Così, con quello «spirito d’incertezza» che Edgar Morin considerava una premessa imprescindibile della conoscenza, ho deciso di mettermi in viaggio. Dall'Introduzione del Libro
L'Islanda sembra contenere, compresse nel tempo e nello spazio, le caratteristiche che ritroviamo diluite nel resto del mondo: è stata fra gli ultimi paesi occidentali ad aprirsi ai mercati internazionali e alla finanza globale, ma lo ha fatto totalmente e senza protezioni, al punto che è stata la prima a subire le conseguenze della crisi economica. Questo è il racconto dell’ascesa e della caduta del sogno islandese, dalla nascita della società neoliberale fino alle vicende più recenti, che hanno visto gli abitanti dell’isola ribellarsi contro i propri governanti corrotti, contro i banchieri senza scrupoli che avevano condotto il paese al collasso, contro l’intera comunità internazionale che premeva per il pagamento di un debito ingiusto, contratto da banchieri privati. In circa tre anni di mobilitazioni gli islandesi hanno ottenuto risultati straordinari come la caduta del governo, le dimissioni delle principali autorità di controllo, la stesura di una nuova costituzione partecipata.
Ora è l’Islanda a mostrare la strada. Oggi il mondo intero si trova ad affrontare una crisi economica, politica, sociale, ambientale, culturale – in una parola, sistemica – senza precedenti. Dopo anni di benessere e stabilità in cui noi cittadini delle società occidentali ci siamo lasciati convincere a disinteressarci della sfera pubblica, dei beni comuni, di tutto ciò che non rientra nella nostra sfera di interessi personali, ecco che ci troviamo a dover fare i conti con problematiche globali che necessitano di un cambiamento repentino e collettivo. Partendo dagli spunti offerti dalle vicende islandesi, l’autore offre una panoramica di alcune delle realtà più significative che anche da noi si adoperano per cambiare la società.
Si viene così delineando una sorta di mosaico della “società del cambiamento”, in cui le realtà in lotta sono dei tasselli ideali di un grande movimento di riappropriazione collettiva del diritto di decidere sul modo (e sul mondo) in cui vogliamo vivere. L’Islanda chiama. L’Italia risponderà o fingerà di non sentire?
Con i contributi di: •Loretta Napoleoni, economista •Serge Latouche, teorico della decrescita •Pierluigi Paoletti, fondatore di Arcipelago SCEC •Marco Bersani, del Forum dei movimenti per l'acqua e Attac Italia Seguiamo l'Europa o cambiamo la storia? Rifiutare il Debito per uscire dalla Crisi
Dall'Islanda all'Italia Osservavo dall’alto l’Islanda scomparire oltre l’orizzonte curvo, poi dopo qualche ora di mare apparire l’Inghilterra, infine il continente. Tornavo in Italia con la testa piena zeppa di ricordi, nozioni, date, impressioni, ma senza alcuna risposta concreta alle tante domande che sapevo mi sarebbero state fatte, alle mille obiezioni. «L’Islanda non è l’Italia!» «Come si può paragonare un Paese di 320mila abitanti a uno di 60 milioni?» «L’economia italiana è troppo devastata per riuscire a rialzarsi»
Indice
Prefazione di Loretta Napoleoni Introduzione Alcune cose da sapere prima di iniziare
Capitolo 1 – L'ascesa e la caduta
1.1. A metà strada fra Europa e Usa 1.2. Un Paese tutto nuovo 1.3. Gli anni dello sviluppo 1.4. La nascita della società neoliberale 1.5. I discepoli islandesi di Milton Friedman 1.6. L'ascesa dei Nuovi Vichinghi 1.7. La nazione più felice del mondo 1.8. La grande bolla 1.9. Otto volte il mondo reale 1.10. Prove di crisi 1.11. Kreppa, il grande botto
Capitolo 2 – Ribellione
2.1. La rivoluzione ha inizio 2.2. Ritorno al passato 2.3. «Cade il governo!» 2.4. La questione del debito Icesave 2.5. «Lottiamo contro il debito!» 2.6. «Non firmi, Presidente» 2.7. I referendum 2.8. Cosa resta della rivolta 2.9. Una nuova Costituzione e libertà su Internet 2.10. Le elezioni politiche dell'aprile 2013 2.11. Un giudizio sul caso islandese
Capitolo 3 – Dall'Islanda all'Italia
3.1. Una lotta su tre livelli 3.2. Un cambiamento economico 3.3. Un cambiamento politico 3.4. Un cambiamento culturale 3.5. Una precisazione: non torneremo al passato 3.6. «Uniamo i fronti!»
Conclusioni
I protagonisti Bibliografia essenziale Siti di riferimento Ringraziamenti
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