I "Racconti ritrovati" segnano l'inizio della creazione fiabesca di J.R.R. Tokien. Sono infatti un fantastico universo di immagini e di personale mitologia.
Vi si trovano, in i grandi temi narrativi del cosmo tolkeniano, che accompagneranno poi per decenni la sua straordinaria produzione: la Musica degli Ainur, con la quale il dio supremo dà forma al mondo; i grandi Dèi -gli Ainur appunto- che si innamorano della loro stessa creazione e vi si rifugiano, edificando le dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melko, il dio enigmatico e maligno che ha insinuato nell'armonia degli elementi la dissonanza dell'estremo gelo e del fuoco implacabile; l'avvento nel mondo degli Elfi, creature di Ilúvatar, il 'Padre Celeste', destinate a tornare nella patria originaria dopo un viaggio denso di sofferenze indicibili...
Nella magica Casetta del Gioco Perduto proprio gli Elfi inscenano dinanzi agli occhi di Eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono la nascita del genere umano. E che rivivono nel suo cuore come sogno di una terra fatata, ma sempre reinventata -o ritrovata- grazie alla fiaba.
Iniziati tra il 1916 e il 1917, quando l'Autore aveva solo venticinque anni, i Racconti ritrovati, primo volume di una trilogia che racchiude il nucleo fondamentale della mitologia di Tolkien, sono qui accompagnati dal puntuale commentodi Christopher Tolkien, il figlio del grande scrittore, commento che offre la chiave di lettura e l'ideale raccordo con gli altri celebri testi del 'ciclo' tolkeniano, e in particolare con Il Silmarillion.