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Il testo si propone principalmente, anche se non esclusivamente, al mondo cattolico, per spiegare le ragioni di una scelta consapevole e in linea con il pensiero della chiesa: La vocazione del custodire [...] riguarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato come ci viene detto nel libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo [...] siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! (Papa Francesco) In effetti il compito materiale più alto su cui si misura una civiltà è come essa riesca a fare simbiosi con il creato, cioè a costruire oasi nei deserti, un’attività che certamente fa parte della “tua volontà così in cielo come in terra”.
Perciò la società industriale dei consumi appare barbarica e l’opposto della volontà del creatore. Il volume è diviso in due parti: la prima riservata a una riflessione etica e teologica relativa al rapporto tra l’uomo e il creato; la seconda dedicata alla questione vegetariana nella Chiesa antica e nella società contemporanea. Questa raccolta di saggi, esposti in occasione del II Convegno Nazionale dell’Associazione Cattolici Vegetariani che si è svolto a maggio 2012, pur affrontando un tema per nulla inedito, ha comunque qualcosa di originale: è la prima riflessione specifica in Italia sorta in ambito cattolico.
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