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Fantasma di superficie eppure profondo, sensazione emozionale visiva ma tuttavia anche uditiva e tattile, quest'anima impensabile, anima dell'inconscio, è il punto di partenza di ogni nostro gesto o pensiero. È allora possibile scoprirne la natura e i contenuti affiancando ai casi clinici la psicoanalisi, ma anche, sulla scia di quest'ultima, la mitologia, la letteratura, i dipinti di alcuni artisti, citando inoltre i passi più significativi di uno scritto psichiatrico del 1903, I fenomeni di autoscopia di Paul Sollier. Tutto ciò affinché pensare l'impensabile, «vedere» il proprio Doppio o Sosia, diventi il vero compito dell'esistenza di ognuno.
L'impensabile è il «compagno segreto», il Doppio dell'esistenza di ognuno. Avvolge come un'anima la superficie del nostro corpo, perché è lì, in superficie, che le nostre emozioni, intrise di sensorialità, hanno incontri e scontri con le emozioni degli altri, anzi con la superficie corporea ed emozionale altrui. Ma quest'anima di superficie è nel contempo il nostro corpo più profondo, l'impensabile della nostra mente, la nostra rielaborazione innata e personale dell'incontro emozionale con l'ambiente.
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