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Formatasi nel 1929, per ordine diretto dei “Saggi” dell’Himalaya, e sciolta nel 1940, la Confraternita dei Polari apparve in un momento particolarmente propizio per tutta una serie d’interessi diffusi e relativi alla conoscenza di non meglio definiti “centri iniziatici di conoscenza”. Questa società segreta, in cui si accedeva solo per iniziazione, si collocava all’interno di una solida tradizione rosacrociana. Fu creata da due esoteristi di origine italiana, Mario Fille e Cesare Accomani ed entrò in tal modo nell’insieme della corrente ermetica italiana che fu così importante nella genesi della Massoneria egizia e dei movimenti rosacroce. La morale dei Polari si basava su tre Tavole-Regole:
1. Lottare contro l’egoismo, l’orgoglio, l’ipocrisia; 2. Proteggere gli animali; 3. Osservare le regole dell’igiene.
L’Oracolo della Forza Astrale, che venne rivelato nel 1908 a Mario Fille da un misterioso “Padre Giuliano” a Bagnaia (Viterbo), non è un sistema propriamente cabalistico, ma un mezzo di telegrafia telepatica, dove i numeri servono a trasmettere delle comunicazioni che emanano da esseri che vivono sul piano fisico e che possiedono la saggezza. Si basa su un metodo rigorosamente matematico, e il suo detentore, obbligato com’è a seguire regole precise e immutabili, non può, in alcun modo, influenzare lo sviluppo delle risposte.
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