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C'è una crisi dell'Europa? Sì, risponde Papa Benedetto XVI, eppure molti politici e intellettuali europei lo negano e cercano di persuaderci del fatto che viviamo, nonostante tutto, nella migliore Europa possibile. Sono i custodi di una cultura dominante che nega le radici cristiane, la nozione di Occidente e la stessa esistenza di valori universali e di leggi naturali che la ragione può conoscere, sostituiti dal relativismo e da un laicismo sempre più aggressivo e anticristiano. Il ritorno - prima ancora che alla fede - alla ragione che da Atene a Roma fino alle vittorie cristiane sull'islam di Lepanto e di Vienna ha creato l'Europa è il programma che Benedetto XVI ha proposto agli stanchi europei di oggi nello storico discorso di Ratisbona e in tanti interventi successivi. A
lla scuola del Pontefice, Massimo Introvigne propone un viaggio in otto tappe - riesaminando alla luce del magistero la crisi demografica e morale, i rapporti con il mondo islamico, lo stato di salute odierno della religione, le paure e le viltà di una certa politica europea ormai incapace di reagire alle aggressioni esterne - per riscoprire le radici cristiane dell'Europa anzitutto all'interno di noi stessi, quindi nella cultura, nella politica, nell'educazione. Una panoramica su questioni controverse - dal Vangelo di Giuda alla Cina insieme capitalista e comunista, dalle teorie del complotto sull'l1 settembre alla repressione in Birmania - conferma che l'Occidente è sotto attacco da ogni parte, ma resistere è possibile. Perché - come insegna lo stesso Benedetto XVI - "accendere un fiammifero vale più che maledire l'oscurità".
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