|
Penso proprio che diventare vegetariano non sia tanto una scelta, ma un ritorno, l'uomo è vegetariano, purtroppo spesso non se lo ricorda. Eppure i segni istintivi, e quindi profondi, non offuscati dalla nebbia di una falsa "cultura" preconfezionata e imposta, sono li, davanti ai nostri occhi e alla portata di tutti. Ogni volta che guardiamo un albero carico di frutta, ci viene "l'acquolina in bocca", sentiamo questi meravigliosi doni della natura come cibo adatto a noi, già pronto e preparato da Gea per i suoi figli.
Guardando una mucca è istintivo cercare di accarezzarla (se poi è un vitellino...), se pensiamo ai suoi doni, pensiamo ad un secchio di latte profumato, i più sofisticati (ma sono davvero pochissimi, penseranno ad una forma di formaggio), ma chi la immagina come una bistecca o come un arrosto?
I più considerano il pezzo di carne come qualche cosa di staccato, quasi un manufatto, non appartenente a un essere vivente. Il mangiare carne è, non solo violenza contro animali innocenti, ma anche e soprattutto violenza contro la nostra natura. E questa pratica rischia, alla lunga, di esserci fatale."
|