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La tesi di Scott è ancora più convincente in quanto è sorretta dalla vastissima gamma di casi che pone sotto la sua lente di ingrandimento. Ed è oltretutto esposta con vivacità e passione. Un libro notevole che apre la mente. (Zygmunt Bauman)
«Quando passa il gran signore, il saggio villico fa un profondo inchino e silenziosamente scoreggia». Questo proverbio etiope, citato in apertura del libro, dà una prima beffarda idea di cosa Scott intenda per quei «verbali segreti» che legge dietro i comportamenti codificati tra dominanti e dominati. Al di là delle apparenze, queste relazioni sono conflittuali e intrise d'inganno: da una parte i subordinati simulano la propria deferenza al potere e dall'altra i detentori del potere «recitano» la propria supremazia. Utilizzando innumerevoli esempi tratti, nel tempo e nello spazio, dalla letteratura, dalla storia e dall'etnologia, Scott propone un'inedita analisi sia dei ruoli interpretati sulla scena pubblica da potenti e subalterni, sia del loro «discorso» dietro le quinte, reciprocamente irridente e astioso. Questo libro di Scott è una pietra miliare per la comprensione della subordinazione, della resistenza, dell'egemonia, della cultura popolare e della rivolta.
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