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Nel 1589, a Lucca, la "strega" Crezia Mariani viene condannata al rogo. Storia esemplare di una alleanza apparentemente contro natura tra un cattolicesimo ormai pronto per la Controriforma e un Rinascimento che sta imponendo anche all'arte medica un suo paradigma meccanicistico di scientificità. La colpa di Crezia è quella di curare le malattie, tramite l'impiego di erbe e di formule propiziatorie, e di essere, allo stesso tempo, donna e illetterata. Occupa cioè "abusivamente" lo spazio che la nascente ma già robusta corporazione medica considera suo proprio. È così, dapprima con varie sanzioni e poi con i roghi, che vengono stroncate tutte le tradizioni di "medicina artigianale" fatte di esperienza diretta, conoscenze generali e abilità manuali e sensoriali – che contrastano con il modello scientifico ormai vincente in seno ai Collegi medici.
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