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Zuccotti Park e tutte le altre occupazioni si sono trasformate in spazi in cui sperimentare istituzioni sociali diverse. E non si sono organizzate con le modalità della democrazia diretta solo le assemblee, ma anche le cucine, le biblioteche, i presidi medici, la comunicazione e molte altre istituzioni basate sui principi dell'aiuto reciproco e dell'auto-organizzazione. Un efficace tentativo di creare la nuova società nel guscio della vecchia". (David Graeber su Al Jazeera, 30 novembre 2011) È nei nuovi movimenti sociali estranei alle istituzioni e alle mitologie prevalenti che oggi si vede all'opera un ideale democratico capace di mobilitare dal basso l'intera società. E il futuro della democrazia sta proprio lì. Nonostante la civiltà occidentale rivendichi l'invenzione della democrazia, Graeber ci mostra come in molte società «altre» ci siano state, nel tempo e nello spazio, forme democratiche basate sull'auto-organizzazione comunitaria ben lontane dal paradigma occidentale gerarchico e disegualitario. Non solo, nello stesso Occidente stiamo assistendo alla nascita tumultuosa di nuovi movimenti di critica radicale dell'esistente che stanno sperimentando una molteplicità di processi decisionali egualitari fondati su pratiche orizzontali e modalità di condivisione.
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