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Robert Adams è tra i pochi fotografi di oggi a volersi confrontare direttamente con problemi e termini «inattuali» come bellezza, verità, forma, composizione, novità; con la rappresentazione del male, il senso della critica, le possibili riconciliazioni con la nostra geografia. È difficile trovare simili questioni affrontate con maggiore eloquenza, o con maggiore passione. Dalle fotografie di alcuni dei maggiori fotografi del Novecento Robert Adams ricava indicazioni, stupori, rivelazioni. Dalla loro lettura affiora una nuova consapevolezza circa le possibilità e il ruolo della fotografia nel nostro mondo (in un paesaggio danneggiato che diviene metafora dello stato di salute della nostra cultura), il suo valore estetico ma anche civile per riaffermare un attaccamento alla vita e all’identità dei luoghi che abitiamo.
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