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Cooperare, non competere. Questo dovrebbe essere il primo motto di una nuova economia. Un’economia che non sia schiava dei numeri o del debito, ma sappia declinarsi nelle forme del gesto, della parola, dell’emozione, del dono e della speranza. Della cooperazione, della vita. I dieci contributi raccolti in questo libro ragionano sulla possibilità di una riscoperta del cooperare come fondamento di questa economia del “noi”. Un noi capace di contrapporsi a quella egoeconomy che, in nome dell’estrema competizione e del denaro, ha generato la crisi e l’impoverimento delle nostre esistenze. Cooperare quindi per nutrire la comunità, per rinsaldare le relazioni umane in uno spazio economico che non estrometta la vita perché basato sulla reciprocità e le relazioni di fiducia. Un’economia della crescita qualitativa passa proprio da qui: dall’avere cura di sé, dall’avere cura degli altri, avendo cura del mondo. Cooperando. In un’architettura che tiene insieme economia e morale, soggetto e comunità, spazio pubblico e relazioni personali, i contributi qui raccolti compongono un vero e proprio manifesto per una nuova economia.
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