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La felicità fondamentale nasce e si nutre all'interno, nella capacità di accogliere l'esperienza, quella positiva e quella negativa, essendo presenti e svegli al momento presente, senza sforzarsi di cambiare, senza far interferire i pensieri e le emozioni con l'esperienza. C'è forse un equivoco alla base dell'insoddisfazione cronica da cui sembriamo circondati. da dvoe ci aspettiamo che possa giungere la soddisfazione? L'idea comune di felicità si porta dietro una lunga serie di stereotipi, non da uiltima l'illusione di aver acquisito il diritto alla felicità, la convinzione che la vita ci debba qualcosa. Esiste ed è reale un'altra felicità che lo zen tocca con leggerezza ed ironia e di cui l'autore indica la strada.
Essa si trova olre al recinto delle aspettative, sia materiali che spirituali, che generano in se stesse insoddisfazione già per il fatto di essere aspettative. L'alternativa è la capacità di accogliere l'esperienza, tutte, essendo svegli al momento presente, senza sforzarsi cambiare, senza interferire con il pensiero e le emozioni.
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