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Gli esperti che hanno contribuito al rapporto di quest’anno ci permettono di trattare l’argomento nella sua complessità e di delineare un quadro chiaro: dove siamo ora e quale direzione è necessario prendere. Al lettore, infatti, apparirà chiaro che le cose da fare non si limitano a ridefinire gli assetti proprietari degli enti di gestione o a riformare i meccanismi di finanziamento del servizio idrico, ma abbracciano le politiche agricole e quelle industriali, le politiche territoriali in senso ampio e quelle urbanistiche e di difesa del suolo in particolare. Si tratta di un cambiamento profondo che richiederà una riforma normativa articolata e anche un cambiamento delle nostre coscienze.
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