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Un sincero appello ai dottori e ai pazienti della psicanalisi moderna. L’autrice ci introduce con pudore nella sua vita privata, a volte lasciando intuire, a volte raccontandosi senza riserve. Elisabetta Ambrosi dipinge l’impietoso ritratto dei mille freudiani da batteria, trascinandoci nei loro studi avvolti dalla penombra: luoghi comuni, banalitaÌ, tentativi di plagio, frustrazione e insofferenza del paziente da un lato, dall’altro pretesa infallibilitaÌ, piccole vanitaÌ, tic linguistici e dottrinali degli psicanalisti . Uno sfogo colorato da brevi aneddoti, divagazioni, riflessioni, proposte serie e semiserie.
Emilia Furbini (SocietaÌ Italiana Psicanalisi) nella prefazione e Marta Tibaldi (Associazione Italiana Psicologia Analitica), nella postfazione rispondono all'autrice con alcune riflessioni sul fare analisi.
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