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Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo,” diceva la vecchia star del muto in Viale del tramonto. Ma ogni tanto compaiono film che hanno la capacità di rievocare la grandezza del cinema del passato nel cuore del pubblico di ogni età.
È il caso di The Artist, rivelazione al Festival di Cannes 2011 e asso pigliatutto agli Oscar 2012, la storia di un divo degli anni Venti silurato da Hollywood all'avvento del sonoro e poi risorto grazie all'amore di una donna. Ma è soprattutto la scommessa di un film muto, in bianco e nero, che nell’era del 3D ci regala il sogno di un mondo lontano che rivive magicamente sotto i nostri occhi.
Perché la passione per il cinema non ha bisogno di parole.
Il libro Senza parole a cura di Emilia Bandel, pp. 96.
L'eco della stampa: contributi di Vincenzo Cerami, Fulvia Caprara, Oscar Cosulich. La voce dei protagonisti: interviste al regista Michel Hazanavicius, ai protagonisti Jean Dujardin e Bérénice Bejo, al direttore della fotografia Guillaume Schiffman e al compositore Ludovic Bource. Il suono della storia: "Il cinema americano degli anni di Roosevelt" di Gianni Rondolino, "Star disciplinate" di Cristina Jandelli, "Il cinema italiano dice mamma" di Gian Piero Brunetta. In Appendice: il passaggio dal muto al sonoro, filmografia essenziale.
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