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Jung insegna all’uomo di oggi che solo dalla convergenza tra la coscienza e l’inconscio può scaturire il progresso. E così diventa il compito dell’uomo moderno comprendere che la congiunzione tra funzioni superiori e inferiorità psichica, fra disegni intenzionali dell’Io e la progettualità imperscrutabile dell’inconscio è una preziosissima opportunità evolutiva, sia sul piano individuale sia su quello collettivo. A distanza di cinquant’anni dalla morte di Jung, il volume prospetta alcuni assunti nodali nelle concezioni di questo autore, che non solo hanno improntato uno specifico approccio alla sofferenza psichica, ma che hanno segnato in maniera originale tutto il pensiero contemporaneo. I saggi qui raccolti costituiscono un’appassionata e appassionante rilettura di alcuni dei temi fondanti della psicologia junghiana: l’immaginario psichico, gli archetipi, la sincronicità, il rapporto con l’Ombra e con l’inferiorità psichica, il sentimento religioso e la funzione trascendente, mysterium coniunctionis. Le riflessioni degli autori riassumono che il lascito junghiano più prezioso e più fecondo è la nuova relazione tra il sistema dell’Io e le immagini dell’inconscio.
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