Questo libro è dedicato alla presentazione di tre opere di alchimia composte in Germania nel 1600. All’inizio del XVII secolo si costituì in questo paese una società segreta simile per certi versi al famoso movimento rosacruciano, quello di cosiddetti Manifesti, ma di carattere più spiccatamente alchemico e operativo. La setta assunse il nome di Rosa Croce d’Oro, Golden und Rosenkreuz.
Si strutturò variamente durante i secoli successivi, influenzando anche la cultura massonica, ed ebbe la fortuna singolare di trasmettersi in molteplici forme fino ai giorni nostri. Ne derivano, o vi si riallacciano, associazioni contemporanee ben note come l’AMORC, la Societas Rosacruciana in Anglia, il Lectorium Rosacrucianum, e altre ancora. La sua prima manifestazione consistette nel pubblicare alcune opere di alchimia. Ne presentiamo le principali edite all’interno della collezione nota come Musaeum Hermeticum.
Sono l’Idrolito sofico o acquario dei saggi, l’aureo secolo redivivo e il Trattato aureo della pietra filosofale. Questi trattati sono l’importante testimonianza della nascita di un’organizzazione alchemiche di lunga durata, fatto rarissimo in generale, di cui questo è l’unico esempio noto in Europa.
Inoltre rappresentano, all’inizio del ’600, il primo esempio di quella profonda modifica che stava avvenendo nella tradizione ermetica occidentale, che l’avrebbe condotta in poco più di un secolo a una separazione estremamente deplorevole della parte sacra e filosofica ad quella operativa, dell’oratorio dal laboratorio.
Qui il fenomeno è appena accennato, ma già si sente l’influsso di quella corrente spirituale, tutta tedesca, che da Jacob Böhme e dalle sue visioni mistiche doveva concludersi nelle speculazioni di Jung e dei suoi epigoni, che tanto successo hanno riscosso e riscuotono ancora in Occidente.