Gianfranco de Turris scrive a proposito di Tolkien:
“Tolkien era un ecologista, difendeva il meraviglioso ed era nemico del progresso, amava l'artigianato e detestava la guerra assai prima che questi sentimenti divenissero una moda.” Master in inglese vuol dire “signore”, “padrone”, ma anche “maestro” in senso eminente. In italiano maestro sta per quello di scuola inferiore, ma anche per artigiano (mastro) e per colui che eccelle in qualcosa. Derivano entrambi dal latino magister, colui che presiede, che sovrintende, colui che dà un insegnamento, che istruisce, che consiglia, che dà precetti. È quindi questo il senso proprio da rendere all’appellativo che Kocher riferisce a Tolkien.
Il suo capolavoro, e tutta la sua opera complessiva, non è semplicemente una “avventura” nel significato popolare del termine, ma qualcosa in più, una vicenda che offre ai suoi lettori degli insegnamenti profondi. Come le fiabe, del resto. E “fiaba” è una delle definizioni che Kocher ci dà de Il Signore degli Anelli, che, non dimentichiamolo, uno scrittore di fantascienza come Lester del Rey chiamò “la fiaba più lunga del mondo”.