Il gesuita e paleontologo Teilhard de Chardin aveva in un suo libro definito lo stadio ultimo dell’evoluzione umana, l’apice dello sviluppo della nostra specie, «Punto Omega»; Kenneth Ring, già noto per le sue indagini scientifiche nel campo delle esperienze di pre-morte – ricordiamo fra i molti libri da lui pubblicati Insegnamenti dalla luce – ha utilizzato questo stesso termine per intitolare il suo studio su due tipi di esperienze estreme – NDE e rapimenti UFO – all’apparenza molto diverse, ma con notevoli tratti comuni.
Un argomento senza dubbio nuovo quello scelto da Ring e un terreno non ancora sondato da nessuno: condurre un’indagine, raccogliendo le più svariate testimonianze e prove, per scoprire a che tipo di cambiamenti interiori vanno incontro le persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte o rapimenti da parte di alieni, quale sorta di modificazioni fisiche e spirituali subiscono per il restante corso della vita.
Ma l’obiettivo del dottor Ring è anche dare un senso ultimo al numero impressionante di tali «viaggi» in «mondi alternativi» che dagli anni Sessanta si susseguono e che quasi raffigurano una sorta di sindrome collettiva (negli Stati Uniti alla fine degli anni Novanta 8 milioni di persone avevano vissuto delle NDE e il doppio aveva subito un rapimento UFO).
Secondo l’Autore questi due tipi di esperienze, frutto di una crisi della nostra cultura, di «un’epoca disperata», provengono da una sorgente comune il cui intento è condurre l’umanità verso la verità, verso il «Punto Omega», e dare ad essa gli strumenti per la sua sopravvivenza.