I miti del passato, ma non solo questo, possono essere interpretati in chiave junghiana; l'interpretazione psicologica, come dimostra questo libro, può spingersi molto più in là, può spingerso fino alla sfera del sociale, del politico, dell'interpersonale. Ne deriva di conseguenza una « psicoanalisi del potere », potere che viene esercitato, più o meno ferocemente, dall'uomo sull'uomo, nel contesto della coppia, della famiglia, degli ambienti di lavoro; nella vita pubblica e privata. Un potere spesso cieco e assoluto che viene analizzato nelle sue motivazioni psicodinamiche più profonde.
L'autore è noto per aver evidenziato in passato altri aspetti e fenomeni devianti del sociale: la follia, il crimine, le perversioni sessuali... tutti obbrobri di una società che crea individui « handicappati », « inferiori », come dice il testo « lunari », ovvero con una coscienza limitata, ottenebrata, « crepuscolare ». Manichini senza volto, senza vita, « robots » alla mercé del potere e dei « mass media »: disumanizzati, repressi, alienati.
Viene indicata anche la via per la liberazione da queste catene: essa è la psicoterapia individuale, un mezzo per educare l'Io e nello stesso tempo per rendere « più consapevoli » gli uomini che ad essa chiedano di far ricorso