La Tabella di controllo di Snellen è uno strumento originariamente ideato dall'oculista olandese Herman Snellen (1834-1908) per misurare in modo soggettivo il livello di visione o acuità visiva del paziente. La leggenda dice che Snellen avesse adottato come riferimento per la "visione normale" un carattere alto circa nove millimetri posto alla distanza di sei metri solo perché con quella grandezza e a quella distanza il suo assistente riusciva a leggere le lettere di prova senza grossi problemi.
In realtà, esiste una formula matematica che determina queste proporzioni, ed è la seguente: alla distanza di riferimento di sei metri, la lettera considerata corrispondente alla "visione normale" deve essere di dimensioni tali da sottendere un arco di cinque minuti di grado, laddove l'elemento distintivo unitario con il quale tutte le lettere vengono composte deve sottendere un arco di un minuto di grado.
La lettera viene quindi composta secondo una matrice di cinque per cinque piccoli quadrati, in modo simile a quello che succede con gli schermi dei dispositivi digitali, che compongono i simboli accendendo o spegnendo i relativi "pixel". In realtà nella tabella di Snellen le lettere vengono modellate in maniera continua e analogica, rimanendo la matrice di venticinque unità un mero riferimento matematico.