Da una esperienza drammatica e dolorosa – la perdita del figlio Umberto a causa di una malattia – nasce in Virginia Ursi il desiderio di ristabilire un contatto con lui per mezzo della psicofonia. Ella scrive, infatti: «La speranza di poter nuovamente sentire Umberto attraverso un delicato filamento d’amore che ha la potenza di spezzare la barriera della morte, pure se attraverso apparecchiature elettroniche, mi infonde quel desiderio che mi porterà sulla via della sperimentazione».
Questo il punto di avvio di una serie di incontri, esperienze, comunicazioni, di straordinaria importanza e intensità. Virginia Ursi non si pone come semplice “ascoltatrice” passiva di tali messaggi, ma si impegna attivamente nella costituzione di gruppi di ascolto e di studio, nella organizzazione di incontri e conferenze.
La sua attività, continua e instancabile, è stata sempre improntata alla più grande serietà e guidata da un grande senso critico, che la portava a respingere o comunque non accettare tutti quei messaggi che potessero creare anche il minimo dubbio, sia dal punto di vista tecnico sia da quello interpretativo.
In questo suo lungo cammino, che dura da oltre venti anni, la Ursi ha avuto modo di incontrare i più noti e importanti personaggi e ricercatori della Transcomunicazione, da Jürgenson (che è stato suo ospite per un mese) a Padre Ernetti, dalla Alvisi a Bacci.
Ha inoltre stretto legami di ricerca e di studio con i più prestigiosi gruppi e studiosi italiani ed europei in questo campo, cosa che le ha consentito di divenire una vera autorità nella teoria e nella pratica della transcomunicazione. In queste pagine ella ripercorre tutte le tappe del suo percorso e le più importanti vicende che lo hanno contrassegnato.