“I cuccioli di cane crescendo imparano a considerare famiglia chi si prende cura di loro, essere umano o canino che sia.” Non possono vivere senza di noi. Ma a volte è difficile vivere con noi. Come si può imparare ad essere amici migliori per i nostri cani? “La fedeltà di un cane è un dono prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell’amicizia con una creatura umana.” — Konrad Lorenz “Leggete questo libro prima di far entrare un cane nella vostra vita.” —Alexandra Horowitz.
Il cane è un animale superiore. Lo adottiamo perché diventi un amico, non uno schiavo. E invece ci aspettiamo che siano affettuosi come bambini e autonomi quanto gli adulti, che siano di compagnia quando ne abbiamo bisogno e invisibili per il resto del tempo, che siano sani ed efficienti anche se li abbiamo selezionati solo per essere belli. Il risultato? Incomprensione e involontarie crudeltà, più spesso di quanto pensiamo. Per esempio, sembra che ci capiscano al punto di prevedere ciò che stiamo per fare, perché sono molto sensibili al linguaggio del corpo; ma sbagliamo nell’attribuire loro pensiero strategico perché sono intrappolati nel presente, incapaci di concepire cause e conseguenze delle loro azioni. Vivono nella nostra stessa casa ma la percepiscono in modo diverso: noi con gli occhi, loro con il naso; è improbabile che si lamentino del colore che abbiamo scelto per le pareti del salotto, ma l’odore della vernice o dei nostri detersivi probabilmente offende il loro olfatto. Ed è inutile sgridarli e colpirli: ci sono precise ragioni evolutive e sociali per cui rispondono molto meglio alle ricompense che alle punizioni.
In questo libro, frutto di vent’anni trascorsi a studiare il loro comportamento, John Bradshaw sovverte buona parte dei luoghi comuni sui cani e su come si debba interagire con loro. Tranne uno: sono davvero i nostri migliori amici, e si ritengono parte della nostra famiglia. Proprio per questo dovremmo abbandonare le teorie della superiorità umana, che producono infelicità e possono portare alla violenza, e smettere di dare per scontato che i nostri amici a quattro zampe provino le nostre stesse sensazioni ed emozioni. Impariamo piuttosto a “pensare canino”: diventeremo persone migliori, e sapremo far crescere compagni pelosi capaci di godersi appieno la vita insieme a noi.