Esistono figure o temi che riaffiorano periodicamente nelle pagine dei grandi capolavori letterari, arricchendosi ogni volta di nuovi significati in un gioco continuo tra il rispetto della tradizione e un infinito repertorio di variazioni: Antigone, Medea, Elettra… Leggere in successione le più significative versioni di uno stesso mito è un modo insolito e affascinante per capire davvero quelle figure o quei temi che costruiscono la nostra identità culturale. Elettra, la figlia che si erge a vendicatrice del padre Agamennone ucciso dalla moglie Clitennestra e dal suo amante Egisto, e spinge il fratello Oreste a uccidere entrambi, è uno di questi miti.
Elettra protagonista lucida e unico motore della storia in Sofocle, Elettra creatura reietta dalla famiglia e dalla società in Euripide, Elettra morbosamente legata da un rapporto perverso con Oreste in Hofmannsthal, Elettra che smaschera tutti i personaggi nella Yourcenar con il colpo di scena da lei creato (Oreste figlio di Egisto). Quattro drammi e una sola Elettra: la figlia che fa uccidere la madre; quattro Elettre e un solo dramma: la madre uccisa dai figli. Un nodo cruciale che si è imposto all’immaginario dell’Occidente.
Questa piccola serie nei Grandi classici tascabili dedicata alle variazioni sul mito (Medea, Antigone e ora Elettra e in futuro altre proposte) si è già affermata destando notevole interesse, perché questi miti fanno parte integrante della cultura del lettore occidentale, perché sono utilissimi strumenti di lettura nei corsi universitari, perché consentono un approccio comparato tra diverse letterature, perché sono una lettura affascinante con una chiave del tutto nuova.