Come comunicare con il bambino quando si dimena urlante sul pavimento del supermercato? E cosa significano i suoi capricci? Come salutarlo quando lo si "abbandona" alla scuola materna? Come trasmette il suo desiderio di autonomia? Come possiamo aiutarlo a sviluppare il suo linguaggio o a diventare bilingue?
Fin dai primi giorni di vita, quando è ancora nella pancia, un bambino esprime continuamente le proprie emozioni, i propri pensieri e desideri attraverso canali diversi da quello verbale.
Prima di sviluppare il linguaggio un bambino comunica attraverso urla, pianti, sguardi, mugolii, sorrisi, mimica e gesti, non sempre facili da decifrare. Cerca in questo modo di costruire relazioni di amore e di affetto, prima coi genitori, e poi con le altre persone che si occupano di lui.
Poi, le prime parole, quando arrivano, sono ancora molto spesso oscure: il percorso dal primo calcetto nella pancia della mamma all'articolazione di un vero e proprio discorso è davvero molto lungo. E nel frattempo la frustrazione, l'incertezza, il timore di non comprendere correttamente i messaggi del bambino possono assalire i genitori fino a minare la fiducia in se stessi e nelle capacità di loro figlio.