L’istituzione massonica tende per sua natura ad attrarre tipi umani diversissimi. Sotto la sua bandiera troviamo filantropi, guerrieri, poeti, occultisti, libertini, filosofi, esploratori, scienziati, politici, rivoluzionari, scrittori e infine astronauti (numerosi!).
Nel XVIII e XIX secolo, anche preti (in particolare nel Regno di Napoli) e persino vescovi. In questo libro – come nel precedente e fortunato Storie sorprendenti di Liberi Muratori (certi e presunti) – l’attenzione dell’autore si concentra su singole, e sempre singolarissime, vicende. Il dato biografico è ridotto al minimo a vantaggio di un tassello, e uno solo, del mosaico.
Ad esempio, i verbali del Consiglio di Guerra per Churchill e il Maometto per Voltaire. O magari (Chénier, Ramorino), la morte che è, in fondo, la cosa più importante (dopo la vita).
Nell’ultimo capitolo, «L’età dei totalitarismi», non mancano alcuni fascisti. Che i massoni abbiano avuto un ruolo nel fascismo degli esordi potrà sorprendere qualcuno. Eppure, ce ne erano parecchi a piazza San Sepolcro, e magari, chissà, ce n’erano pure nelle squadracce che devastavano le logge.
Resta vero che molte di quelle storie, con le loro drammatiche contraddizioni, non possono che essere «sorprendenti». All’interno di questo affresco, che è una sorta di piccolo Giudizio Universale, sia comunque il lettore a distinguere gli angeli e i demoni, i sommersi e i salvati