Al contrario di ciò che si pensa, anche i bambini sognano. Eccome. L'attività onirica dei bambini è creativa, non è limitata a rimaneggiare i dati dell'esperienza di veglia, ma li riorganizza in modi completamente nuovi. E poi, non è vero che sognano in misura proporzionale al tempo dei compiti scolastici e delle trasmissioni televisive. Più spesso nei sogni compaiono le attività ricreative, gli eventi e gli ambienti. E soprattutto il gioco, protagonista nella loro vita come nelle storie oniriche. Ma ad influenzare il sogno, in modo profondo e pervasivo, sono le opinioni e gli atteggiamenti delle figure di riferimento. Attraverso il sogno dei bambini abbiamo la possibilità di comprendere il condizionamento relazionale degli adulti.
Insomma, quante cose accadono nei sogni! Perchè allora non consorziare la scuola della notte con quella del giorno? E perchè, non recuperare, proprio nella scuola, la funzione educativa e formativa della "tenera nutrice della notte", come direbbe Shakespeare? Basta provarci, affidandoci alla guida contenuta in queste pagine, per scoprire che il lavoro con i sogni è efficace per il recupero dello sviluppo immaginativo di tutti i ragazzi, anche svantaggiati. Insomma, il sogno è una straordinaria risorsa educativa che nella scuola può essere agita da tutti. E non da pochi.