Gruppi di ragazzi e di uomini si riuniscono in una città greca per bere, cantare, amoreggiare. Ma cosa sappiamo del simposio – a parte quello indimenticabile narrato da Platone? Dalla lettura incrociata delle tracce lasciate da chi partecipava al simposio e da chi invece ne era escluso (come i vasai) emerge un quadro in cui si intrecciano norma e trasgressione, inclusione ed esclusione, mescolanza.
Un frammento di una società diversissima dalla nostra. Una ricerca magistrale, che distrugge ogni senso di falsa familiarità con l’antico.
"Questo libro racconta storie di mescolanze. Lo fa partendo da quella, fisica, di vino e acqua. Così, infatti, i Greci ritenevano si dovesse bere il vino, mescolato con acqua in proporzioni variabili a seconda del grado di ubriachezza desiderato, in un vaso, il cratere, che porta nel nome la radice del verbo greco keránnymi, cioè mescolare." Maria Luisa Catoni