Posso dire di conoscere il paese in cui sono nato e vissuto? Si no. Le sue virtù continuano a stupirmi come i suoi difetti.
Dopo avere per due volte primeggiato nel mondo, ne siamo ancora in certo modo estranei: i nostri imperi non hanno lasciato il segno nel nostro carattere, i santi, gli eroi, i navigatori hanno vissuto invano, non hanno lasciato traccia nel nostro modo di essere e forse questa è la nostra peculiarità: dobbiamo ancora imparare a vivere in società, a essere Stato, inutilmente furbi, inguaribilmente infantili ma molto umani nelle debolezze come nelle virtù, in un certo senso rassegnati a questa nostra umanità: capaci di fermarci prima della ferocia e del fanatismo.