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Il manuale della Ferrari è estremamente dettagliato: oltre a una prima parte dedicata ai presupposti storici di questa danza, essa si sofferma su ogni elemento dell’abbigliamento, su tutte le parti del corpo che partecipano al movimento sinuoso, sugli strumenti musicali usati e sulle varianti della danza: con i veli (in numero variabile da 2 a 9), con il tamburello, il pugnale, la spada, il serpente. Le numerosissime foto e un piano di lezioni graduale, suddiviso in nove settimane, avvicineranno con facilità tutte le donne a questa antica danza facendo esaltare appieno la loro femminilità e donando sensazioni di armonia e di integrazione con l’universo.
Nell’Egitto faraonico, si celebrava il culto di Iside, di Iaset, la dea della luna e dei misteri. Nei templi le sacerdotesse cantavano e danzavano in onore della dea che contraccambiava donando loro bellezza, magia e fertilità. Ripetendo con il ventre movimenti ondulatori, le sacerdotesse rappresentavano l’origine della vita. Con l’intento di riprendere questa danza sensuale che si era persa nel tempo, Regina Ferrari ha ricreato la danza del ventre dell’Egitto faraonico chiamandola «Danza di Iaset».
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