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Occorre considerare che tutti noi, più viviamo a lungo, più diventiamo istruiti e che, più Dio impiega secoli ad istruirei, più accresce la nostra conoscenza; più ci avviciniamo al giudizio finale, più cresciamo in scienza, saggezza, profondità ed intelligenza, perché tutti i germi depositati nel nostro spirito, tendono alla maturità, in modo che gli ultimi giunti saranno i più avanzati in tutte le cose ed i primi lo saranno di meno. Allora si potranno comprendere queste parole del Vangelo: "I primi saranno gli ultimi". Liber de inventione al'tium, t. IX. p.I74 Teofrasto Bombasto Paracelso
Nel 1800, specie dalla sua metà in avanti, l'umanità compì una crescita prodigiosa sul piano materiale. In questo secolo, dominato dalla concretezza, si ebbe l'impressione che la tecnica nel suo complesso avrebbe fornito la risposta a qualunque quesito. Si propagò l'impressione diffusa che nulla avrebbe più potuto restare celato e sarebbe stato finalmente possibile trovare la risposta a tutte le domande rimaste fino ad allora insolute. Per quelle a cui non si poteva rispondere subito, si ebbe l'impressione che fosse solo una questione di tempo: prima o poi tutti gli enigmi avrebbero potuto essere risolti. Cominciò a venire diffuso l'insegnamento che l'unica via da seguire era quella della razionalità; tutto quanto non fosse stato in linea con l'insegnamento ufficiale era, e per certi versi lo è ancora oggi, improponibile.
Chi avesse continuato a tentare di intravedere vie alternative per un possibile sviluppo dell'uomo, facendo leva su potenzialità spirituali, venne irriso, nella migliore delle ipotesi, ed isolato. Fu il trionfo della materia.
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