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"Dovete sapere che il numero delle donne le quali fino a età avanzata rimangono in tenera dipendenza dall'oggetto paterno, o addirittura dal padre reale, è molto grande". Ebbene, indagando su questo attaccamento intenso o persistente, si fanno sorprendenti constatazioni e cioè che l'attaccamento alla madre si rivela essere così ricco di contenuto, così a lungo e tale da lasciarsi dietro tanti spunti... La sessualità femminile è rimasta il “continente nero” della psicoanalisi. Questa, infatti, non poteva che disconoscere l'altro, la donna, che si espande oltre il quadro del suo campo teorico, in quanto la scienza del “soggetto” che vi si definisce non ha mai interrogato la propria dipendenza da imperativi logici maschili.
Bisognava dunque ripercorrere i testi in cui tale logica dell'uno, del medesimo, si ordina in sistema. Rileggere e reinterpretare Platone, per ricostruire come in esso si determinano le metafore che da allora in poi avrebbero veicolato il significato. Seguire gli sviluppi della storia, della teoria, e rilevare dove e come l'altro - donna - si trova esclusa dalla produzione del discorso, assicurandone con la sua silenziosa plasticità il suolo, il rilancio e il limite. È quanto si è proposta Luce Irigaray con Speculum, un classico del pensiero femminista, volume in cui della donna e della sua sessualità si parla senza definirla, senza concluderla, contro tutte le pratiche e le ideologie che dagli inizi del pensiero occidentale hanno ridotto il suo corpo al silenzio, all'uniformità, alla soggezione.
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