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Il culto verso il corpo è una radice forte in tutte le culture, ma quella che ci vede alle soglie della prima decade del 2000 è articolata e complessa per costumi e tecnologie. Sapere cosa mangiamo, con cosa igienizziamo il nostro ambiente, con cosa ci nettiamo o con cosa ci facciamo belli è davvero arduo.
Con saponi, gel, schiume, creme di tutti i colori e consistenze con etichette di presunta naturalezza e ingredienti misteriosi per carpirne il segreto ci vuole un chimico, una veggente oppure il maneggevole e utile manuale Senza Trucco di Nadia Tadioli. Nel manuale troveremo una utilissima guida al significato delle etichette, un dizionario dei termini cosmetici che più ci lasciano interdetti, un approccio al mondo degli oli essenziali e delle utili ricette a base di oli ed essenze che ci faranno conoscere il come si può preparare da soli un cosmetico. Importante la bibliografia e la sitografia che corredano il tutto per appagare il nostro bisogno di saperne qualcosa in più.
Una guida sovversiva per certi versi, perché sembra abbastanza difficile togliersi la maschera e osservarsi senza trucco, ancor di più osservare l'elisir o l'unguento miracoloso con occhi diversi e più coscienziosi. Se la cosmetica è quella parte della medicina che ha per oggetto la conservazione della bellezza, come rimanda l'etimo della parola, dobbiamo fare un passetto in più in quanto il temine bellezza è misterioso e al quale dobbiamo, per forza, associare il temine di salute e di benessere di noi stessi e del mondo (cosmo/cosmesi).
Quindi se per essere belli ci dobbiamo ammalare, mettere a serio rischio il pianeta o maltrattare gli animali domandiamoci: cos'è la bellezza? Gli ingredienti misteriosi non hanno più segreti: da tenere sul comodino, in bagno o in cucina.
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