Pietro Ubaldi, nacque a Foligno il 18 agosto 1886 e insegnò lingua inglese per diciannove anni a Gubbio – da lui definita “città del silenzio e del sogno”, assieme ad Assisi – scegliendo di vivere solo del suo lavoro, essendosi alienato di tutti gli ingenti beni ereditati. Iniziò la sua opera di scrittore nella “mistica Umbria”. La via che Pietro Ubaldi ci indica è quella dell’evoluzione umana, volta alla conquista di una “nuova coscienza cosmica”, capace non solo di far sentire ogni uomo membro di un’umanità che comprende tutti gli esseri dell’universo, ma anche di rappresentare una forza e di avere un gran compito nel funzionamento organico dell’universo stesso.
È così iniziata la sua “Opera” – consistente in 24 volumi – in quei luoghi in cui “ritrovò il senso profondo del suo destino”, ultimata poi in Brasile, dove si trasferì nel 1952 – in seguito a un apprezzato ciclo di conferenze – e dove morì il 29 febbraio 1972, a San Vicente. Candidato al premio Nobel, cui fu poi preferito Jean-Paul Sartre, ci presenta il sistema dell’evoluzione umana, attraverso il quale sono chiariti i rapporti d’involuzione fra le tre dimensioni della materia, dell’energia e dello spirito, in una maniera tale che Albert Einstein qualificò il suo sistema “dolce e leggero”.
Nella sua visione evoluzionistica ci prospetta un processo d’unificazione fra le ipotesi della scienza e i principi della fede, presentandoci l’insieme di tutte le sue intuizioni nella sua iniziale ampia visione, cui dette il titolo La Grande Sintesi, reputato da Enrico Fermi “un quadro di filosofia scientifica”.
Molte delle sue opere, quali Le Nouri, L’ascesi mistica, La nuova civiltà del terzo millennio, Ascensioni umane, Dio e Universo, sono state pubblicate dalle Edizioni Mediterranee. Recentemente è uscito Il Sistema, in cui prospetta la genesi e la struttura dell’universo, e Storia di un uomo, da lui stesso delineata come “storia di un uomo in perfetta armonia con la sostanza del Cristianesimo e con la rivalutazione della forza dello spirito”.