Nella sua originale ricerca, l’Autrice ha appreso il modo in cui le diverse religioni hanno creato edifici che fossero conformi al loro messaggio: le cavernose cattedrali di pietra con il loro incredibile riverbero sono perfette per il canto gregoriano; nelle religioni protestanti, che enfatizzano la parola a scapito della musica, ci sono piccole cappelle con pulpiti elevati affinché il sermone del pastore venga udito meglio. Le tende di stoffa, le sete dipinte e i soffitti in legno dei templi tibetani riducono il riverbero e producono un suono alto e chiaro.
Questo libro vuole essere, quindi, un viaggio alla scoperta dei misteri sonori di numerosi luoghi sacri del mondo. Si soffermerà, però, a esplorare anche il progetto dello sviluppo umano, il modo in cui diveniamo musica nel grembo materno e i miracoli dell’orecchio, un organo che non dorme mai. Il testo si muove sequenzialmente nel tempo, dalle grotte del Paleolitico ai corridoi sepolcrali del Neolitico, la prima architettura sacra dove fu effettuata un’evocazione.
Si dedica, poi, alle vie dei pellegrinaggi, pervase dalle preghiere canore dei pellegrini, tanto antichi quanto moderni, alla Camera del Re della Grande Piramide, conducendo il lettore in templi, cappelle e cattedrali dove è evidente che la musica è un elemento intrinseco al viaggio della vita ed è il metodo proprio a ciascuna fede di consacrare lo spazio con il suono.
Alla fine, si conclude ai giorni nostri, governati dalla dissonanza. I capitoli finali danno spazio a un ritorno al tempio, dove le persone cercano luoghi di risonanza per cantare, e costruiscono nuovi luoghi sacri nel desiderio di ispirazione, canto, amore, visione e intenzione.