"A Kabul c'è paura. La gente scappa, non vuol parlare con lo straniero." Queste parole hanno firmato il primo di una lunga serie di avvincenti reportage di Ettore Mo, giornalista di mestiere, giramondo per vocazione. Ripercorrendo i luoghi da cui ha mosso i suoi primi passi come inviato, l'autore ci guida per il lato oscura della terra. Ci accompagna attraverso un'avvincente escursione per mostrarci i drammi più cupi dell'umanità: la povera gente di Moravia che festeggia Natale e Capodanno al cimitero, bevendo e mangiando e dormendo accanto alle tombe dei defunti; i molti emigranti messicani che inseguendo il sogno di raggiungere l'America si fanno mozzare le gambe dai treni merci; gli abitanti di La Oroya avvolti da un'apocalittica polvere di piombo, zinco, zolfo e arsenico emessa dalla fonderia della morte al centro della cittadina; la strage di civili nella terra Tamil; le favelas di Caracas e i figli della Revolucion cubana in fuga da una realtà immiserita e senza scampo.
Raccontato in prima persona, a metà strada tra memoir e reportage, Lontani da qui è il resoconto doloroso e commovente di una vita intera dedicata al viaggio che chiude con un grande insegnamento: il sangue versato sui campi di battaglia non migliorerà mai il corso della storia, finché non cambierà il cuore di chi combatte.