Nella prima edizione di questo testo, curata dalla Società Teosofica Italiana nell’agosto 1964, Roberto Fantechi nella sua introduzione afferma: “L’Oceano della Teosofia, fra i testi “elementari” di questa disciplina, occupa indubbiamente il secondo posto, il primo essendo occupato da La Chiave della Teosofia di H. P. Blavatsky”. E’ questo dunque un testo di valore, scritto da William Q. Judge (1851-1896), uno dei fondatori nel 1875 della Società Teosofica e fedele discepolo di H. P. Blavatsky.
Nelle prime righe della sua prefazione Judge fissa con chiarezza l’obiettivo del suo sforzo: “Nelle pagine di questo libro è stato compiuto un tentativo di scrivere sulla Teosofia in modo tale da rendere il soggetto comprensibile al lettore ordinario”. E’ una promessa che viene mantenuta lungo tutto il corso di diciassette avvincenti capitoli, che spaziano dai principi teosofici alla costituzione settenaria dell’uomo, dalla reincarnazione ai fenomeni psichici.